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Cenci

ENGLISH VERSION'S FORWARD La recette en Français est vers le bas 'Se pensi alla strada che devi percorrere ti trovi tremendamente a disagio e la vita diventa troppo complicata. Se smetti di pensare e cominci invece a camminare, il tuo fardello si alleggerisce e inizi a intuire il tuo percorso, a scoprire una tua visione' Osho ' Cencio ' in dialetto toscano significa straccio e qui dalle mie parti, i cenci sono dei biscotti fritti, che vengon cucinati durante il periodo del Carnevale. Dolci simili son diffusi in tutta Italia, presentando leggere varianti nella ricetta. Si trovano in versione fritta, ma anche in quella cotta in forno, si trovano nei forni e nelle pasticcerie, e anche sui banchi dei supermercati. Il sapore però che ho nel mio patrimonio e nella memoria delle mie papille gustative è il sapore di quelli che faceva la mia nonna, erano croccanti, poco unti ed avevano un leggero aroma di limone. Non ho la sua ricetta ahimè, ma quella

Vellutata Bicolore: Zucca & Daikon

vellutata_zucca_daikon

'Mangiare, 
è incorporare un territorio'
Jean Brunhes

Il cibo è da sempre il risultato di contaminazioni, sia di tipo culturale (le mode ad esempio) che di tipo sociologico (le immigrazioni, ad esempio). Quello che cresce spontaneo in un territorio, nel corso dei secoli, si è mescolato con quello che è arrivato da lontano: le patate e i pomodori tanto per fare un esempio, sono arrivati in Europa con la scoperta dell'America.
Oggi viviamo lo stesso fenomeno, ma ce ne accorgiamo in maniera diversa, perchè siamo abituati ad avere sui banchi dei mercati frutta e verdura di provenienza straniera, come l'uva a dicembre, le ciliegie a gennaio. Fino a 15 anni fa era raro trovare lo zenzero fresco nei normali supermercati, se lo volevi dovevi cercarlo in pochi punti vendita selezionati, idem per la quinoa, i semi di chia, la curcuma fresca. Oggi invece se fate un giro al Mercato Centrale di S.Lorenzo accanto alle nespole (vedi foto) troverete frutta e verdura pressochè sconosciute, e l'ortolano di origine asiatica vi spiegherà con dovizia di particolari, come si chiama e come si cucina quella tal verdura dal nome impronunciabile.
Questo è un segno dei tempi, del cambiamento che stiamo vivendo e del cambiamento che attraversa anche il territorio in cui la nostra cultura si sta fondendo con le culture di altri popoli che si stanno radicando nelle città.




Il Daikon ad esempio l'ho 'conosciuto' così, girellando tra i banchi, chiedendo il nome, cercandolo poi sul web, leggendo informazioni importanti sui suoi nutrienti e ritrovandolo nelle ricette di famosi chef!
Incuriosita l'ho comprato, ho scoperto che la parte vicina alle foglie è più dolce, che è buona anche cruda in insalata perchè ricorda il sapore del ravanello. La parte invece sottostante è più piccante, quindi è buona cotta, sia lessata che saltata in dadolata in padella.
Il Daikon aiuta la digestione, pare bruciare i grassi ed avere proprietà diuretiche e drenanti, per questo è spesso abbinato a piatti con fritto.
Io l'ho abbinato alla zucca, tipica del periodo autunnale, combinando le due verdure in un piatto colorato che vuol ricordare lo Yin e Yang, una parte dolce (la zucca) ed una più piccante (il daikon).
La zucca invece ha un sapore più dolce, è un antiossidante, contiene una buona dose di betacarotene necessario per la sintesi della Vitamina A ed apporta poche calorie.

daikon

Ingredienti:

  • zucca
  • daikon
  • 1/2 cipolla bianca
  • olio d'oliva
  • sale
  • semi di zucca
  • semi di lino
Zucca e daikon nella stessa quantità, pulite la zucca e tagliatela a dadotti.
Pulite la cipolla e mettete a cuocere con un filo d'acqua, in una padella insieme alla zucca.
Mescolare di tanto in tanto.
Aggiustate di sale e quando sarà morbida, frullate il tutto.
Il daikon si pulisce come le carote, togliendo solo la parte esterna, la punta e le foglie.
Tagliatelo a rondelle e lessatelo in poca acqua.
Aggiustate di sale e quando sarà diventato morbido, frullatelo.
Servire in una ciotola, accostando i due colori. Aggiungete semi di zucca e lino ed un giro d'olio d'oliva.

Con questa ricetta partecipo al contest EubioChef promosso da Vetrina Toscana ed ANT per sensibilizzare sul tema della corretta alimentazione. Sul sito di vetrina Toscana trovate il regolamento per partecipare! L’iniziativa è aperta a tutti i maggiorenni e per partecipare basterà inviare la propria ricetta a vetrina.toscana@regione.toscana.it entro il 30/10/2016.
Le ricette pervenute e ritenute idonee saranno pubblicate sul portale di Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che utilizzano i prodotti del territorio, e sulla pagina dedicata ANT. Tra queste saranno selezionate le 5 migliori da un apposito comitato tecnico scientifico di Fondazione ANT e Vetrina Toscana. Gli autori delle 5 ricette selezionate saranno chiamati a raccontare il proprio piatto nel corso della serata finale che si terrà nel mese di novembre in cui alcune delle ricette inviate verranno realizzate da importanti chef Toscani.

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