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Cenci

ENGLISH VERSION'S FORWARD La recette en Français est vers le bas 'Se pensi alla strada che devi percorrere ti trovi tremendamente a disagio e la vita diventa troppo complicata. Se smetti di pensare e cominci invece a camminare, il tuo fardello si alleggerisce e inizi a intuire il tuo percorso, a scoprire una tua visione' Osho ' Cencio ' in dialetto toscano significa straccio e qui dalle mie parti, i cenci sono dei biscotti fritti, che vengon cucinati durante il periodo del Carnevale. Dolci simili son diffusi in tutta Italia, presentando leggere varianti nella ricetta. Si trovano in versione fritta, ma anche in quella cotta in forno, si trovano nei forni e nelle pasticcerie, e anche sui banchi dei supermercati. Il sapore però che ho nel mio patrimonio e nella memoria delle mie papille gustative è il sapore di quelli che faceva la mia nonna, erano croccanti, poco unti ed avevano un leggero aroma di limone. Non ho la sua ricetta ahimè, ma quella

Biscotti all'Olio d'Oliva e Mandorle profumati di Limone


(ENGLISH VERSION IS CLICKING HERE!)
Attingendo alle preziose ricette della nonna, sabato ho provato questi biscotti che hanno l'aspetto dei 'Bruttiboni', un biscotto tipico della mia zona, ma che hanno un impasto totalmente diverso.
Questi proposti da me sono biscotti dietetici, non contengono burro, ma olio d'oliva, sono poco dolci ma aromatizzati con la scorsa del limone, i BruttiBoni invece sono molto calorici, buonissimi ma non adatti a chi si mette a dieta in vista della prova bikini.
E proprio pensando a chi in questo periodo sta tribolando con diete e personal trainer (e la mia amica Irene Vella ne sa qualcosa, vero Irene? ;-)) ho pensato di rispolverare la ricetta e riproporla qui!

Per un teglione intero, servono i seguenti ingredienti:


  • 250 gr di farina,
  • 100 gr di zucchero, 
  • 1/2 bicchiere di olio d'oliva (io ne ho usato uno particolare dell'azienda biodinamica La Maliosa, ne parlerò approfonditamente sotto), 
  • 1/4 bicchiere di VinSanto, 
  • 1/4 bustina di lievito per dolci, 
  • 1 uovo, 
  • pinoli o mandorle, 
  • la scorza grattugiata di un limone bio


Il procedimento è facilissimo, in quanto si mescolano tutti gli ingredienti insieme, partendo da quelli secchi (farina, zucchero). Lavorare l'impasto e formare delle pallina grandi coma una noce, schiacciarle leggermente.
Disporle su un teglione coperto da carta forno ed infornare nel forno preriscaldato a 180°C per 15 minuti.
Si presentano come biscotti molto profumati, sia per il VinSanto che per il limone, dalla consistenza friabile. Si mantengono bene anche una settimana, ma dubito che ne resteranno per tanti giorni, in genere vengono finiti seduta stante, non essendo dolci molto zuccherosi, accompagnano le chiacchere davanti alla tazzina del caffè o del thè!
Ed ora un altro accorgimento necessario affinchè siano buoni: usate un olio d'oliva BUONO!
Se usate un olio d'oliva di qualità indubbia, potete anche buttarli nella pattumiera, avranno il sapore rancido dell'olio di scarsa qualità, che con la cottura va solo peggiorando!
Inoltre, sceglietene uno che non sia troppo deciso, magari con un leggero retrogusto di carciofo, si sposerà benissimo con le note dolce-amarognole della mandorla.
Infine, evitate tutti gli altri olii in commercio, mais, ecc... non sono adatti a questa ricetta. Il sapore dell'olio qui si sente, a me piace molto e son convinta che provandoli anche voi apprezzerete l'equilibrio tra il limone, la mandorla e l'oliva!

Come noterete dalla foto, io ho usato l'olio della Fattoria La Maliosa, azienda biodinamica situata nella zona di Manciano (Grosseto), nella Maremma Toscana.
Se vi state chiedendo cosa sia un'azienda biodinamica, oltre a visitare il loro sito, qui posso riassumervi poche note: l'agricoltura biodinamica si basa su un profondo rispetto dell'ambiente e del terreno, delle piante, dei frutti ed infine dei prodotti finiti, massima attenzione alla biodiversità ed all'equilibrio dell'ambiente.
All'interno di un'azienda biodinamica, troviamo quindi tutto completo, il ciclo agricolo e zootecnico.
I terreni non vengono fertilizzati con sistemi chimici ma con sovesci o con la rotazione delle colture. Quindi si semina, si interra, si prepara la miscela di semi per dare al terreno le giuste sostante per la crescita delle piante. Si sostituiscono le colture dopo un tot numeri di anni, per non impoverire il suolo di certi minerali utlizzati dalle colture stesse e si fertilizza il terreno con il compost.
Una cosa che mi ha affascinata è stato sapere che tutta l'attività dell'azienda agricola ruota intorno al Calendiario di Maria Thun, ossia un calendario che tiene conto delle fasi lunari e che indica quali siano i momenti migliori per effettuare le semine!
Due parole sull'olio prodotto da questa azienda: io ho usato quello indicato sull'etichetta come 'Mite', di sapore meno forte infatti, ma ce n'è anche un altro indicato come 'Deciso', che io preferisco sui piatti salati (perfetto ad esempio sulle verdure lessate!).
In tutto, l'azienda conta 120 olivi, alcuni di questi addirittura vecchi di 60 anni, le cultivar sono varie e oltre a quelle tipiche toscane (moraiolo e frantoio ad esempio), sono presrnti alcune tipiche delle zone del Lazio (Canino) o della costa (Olivastra Selcianese) e Leccio del Corno, conosciuta come una delle più resistenti al freddo. Questa varietà conferisce all'olio un aroma ed un sapore unico e di grande pregio.

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